Lo sfuso si lo sfuso no
Da un paio di mesi ho deciso di ficcare il naso, e poi il palato, nel mondo del vino sfuso. Sarà la crisi economica , sarà la voglia di ridurre il contenuto degli imballi , ma più di qualcuno dei miei clienti e degli amici che frequentano il blog mi ha chiesto aiuto per orientarsi in questo segmento, importante, del mercato del vino italiano.
Ho iniziato a provare vini in giro e rispolverando i miei trascorsi di perito agrario prestato al mondo della produzione vinicola ho iniziato a tracciare confini e strade su cui muoversi.
Ho anche cercato sul web commenti consumatori e non solo, e ho incontrato delle attente riflessioni come queste:
Interessante constatare come si stia riscoprendo che non è la “confezione” a fare il vino bensì il “contenuto”. Porthos da anni e in maniera lungimirante difende le ragioni di un buono sfuso (non pochi) contro quelle di una cattiva bottiglia (non poche).
Senza tema di smentita credo che il miglior sfuso d’Italia sia il Trebbiano/Cerasuolo di Valentini, 3,70 euro al litro – da prenotarsi con largo anticipo seguendo la “trafila” prevista e spiegata anche telefonicamente.
Presentarlo a sorpresa in tavola ha sempre il suo fascino, distinguerlo da quello in bottiglia può essere impresa ardua.
Salve, sono titolare di una “vineria” a Viterbo dove vendo vini sfusi da scegliere tra 12 tipologie. Credo molto nel ritorno dello sfuso sia nel vino che negli altri alimenti, sia per un ritorno economico che per una riduzione drastica nell’utilizzo di recipienti e imballi. Nello specifico, come in tutti i campi, si deve dare solo la qualità quindi vini sfusi di qualità, nettamente superiori ai “cartoni” e alle bottiglie a 2 € dei supermercati. Il cliente deve capire che il vino è un alimento e va trattato come tale, chi ne consuma grandi quantità nei giusti tempi acquista in dame, chi ne consuma un litro a settimana acquisterà a litri avendo cura di conservarlo come farebbe con il latte o con la carne una volta aperti. La convinzione che il vino possa non essere buono è lecita ma se guardiamo i recenti “scandali” sui vini adulterati ci accorgiamo che molte erano bottiglie da grande distribuzione. Certo la comodità di acquistare il vino al super anzichè dover prendere una bottiglia, lavarla, scegliere conservala è maggiore ma credo che un piccolo sacrificio per il portafogli o per l’ambiente lo possiamo fare. Leggo che alcuni dicono che lo sfuso non si può scegliere, non è vero anzi permette di variare spesso tipologia a prezzi bassi che spesso non arrivano a 3 € al litro…parliamo di un vino che andrebbe in vendita a circa 2,25 € a bottiglia da 75 cl, escluso tappo, etichetta, capsula, bottiglia, trasporto, rappresentati etc etc…tirate le vostre conclusioni e perdonate la lunghezza del mio commento.
Commenti interessanti che mi inducono ad andare oltre e a pormi delle domande che mi riportano sempre alla stesa questione il valore della materia prima , l’uva.
l’uva ha vari costi legati alla varietà, alla quantità prodotta per pianta, alla qualità dell’uva portata in cantina, al modo di lavorazione . Quindi in base al costo di un chilo di uva da vino, potremo stabilire il prezzo al litro del vino equivalente. Ma maggiore è la quantità di resa per ettaro di un vigneto e minore sarà il prezzo dell’uva in quanto inferiore il grado zuccherino e quindi la qualità della materia prima per realizzare il vino, che svilupperà minori gradi alcolici, spuntando un prezzo più basso.
In cantina dall’uva possiamo ottenere cose differenti in base a come decidiamo di utilizzare il frutto della vite.
C’è il vino primo fiore e c’è il torchiato, quindi dobbiamo dedurre che i vini pregiati saranno fatti con mosto primo fiore, maggiormente profumato, e con migliore corpo. I vini sfusi sono fatti con il torchiato ovvero del mosto ottenuto per pressione delle materie avanzate dalla vinificazione del mosto fiore, e sottoposti ad ulteriore estrazione.
In Italia arriva vino sfuso in navi cisterna che costa 20 cent litro, perché prodotto in grosse quantità in nazioni che hanno un livello economico inferiore all’Italia. Ci sono imbottigliatori poco seri che assemblano il tutto e producono “ melange di vini comunitari”, ci sono produttori in difficoltà che svendono cisterne a due soldi per far spazio alle nuove produzioni.
Lo sfuso è in genere classificato vino da tavola o IGT, quindi sottoposto a minori controlli.
C’è che crede che il vino buono sia quello del contadino, che non debba avere grosse gradazioni alcoliche , che un vino da tavola sia il vino giusto per tutti i giorni, chi non sa orientarsi tra le sigle igt ,doc, docg ecc
Da questo primo quadro si evidenzia che c’è sfuso e sfuso , dato che alcuni produttori utilizzano per lo sfuso lo stesso materiale dell’imbottigliato, eliminando quelle lavorazioni necessarie per stabilizzare il prodotto venduto in bottiglia, e altri che acquistano cisterne al limite della scadenza fisiologica e che con tecniche enologiche al limite della legalità rivitalizzano per poter ottenere un vino commerciabile.
Fondamentalmente ribadisco che il consumatore debba cercare la qualità, e che questa si trova anche nel vino sfuso, ben fatto da chi “produce ed imbottiglia nell’azienda…..”, mi fido poco dell’imbottigliatore da milioni di litri, che può fare veramente quello che vuole. Ho trovato in giro delle partite di vini DOC venduti a prezzi ridicoli, come è possibile?
Partite di merce acquistate da stock o fallimenti, partite di merce non pagate al fornitore, partite di merce vecchia che il produttore doveva eliminare dal magazzino. Giochi strani su fatture e merce consegnata.
Notizia di oggi “ sequestrati a Roma 200.000 € di prodotti alimentari tra cui 3000 litri di vino , mal conservati e senza tracciabilità”, cosa aggiungere se non che forse vale la pena bere meno e di migliore qualità, valutare chi vende e cosa vende. Evitare di acquistare vini prodotti in regioni differenti da quella dell’azienda che cui propone il prodotto, può garantire la massima qualità il vinificatore di Roma che vende oltre ai vini del territorio Nero Avola, Falanghina, Pino grigio, Aglianico, Morellino, Pecorino ecc ?
Mi aspetto i vostri commenti perché voglio approfondire l’argomento
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