Lacrima Cristi del Vesuvio

Voglio parlarvi di una zona storicamente vocata alla produzione di vini di qualità, il Vesuvio. Fin dai tempi antichi la particolare mineralità di questi terreni vulcanici ha apportato alle vigne li piantate delle peculiari caratteristiche che rendevano i vini pregiatissimi. “Haec iuga quam Nysae colles plus Bacchus amavit.” “Bacco amò queste colline più delle native colline di Nisa” (Marziale). Qui l’uva ha un sapore e un profumo inconfondibile. La fama di questo meraviglioso angolo di mondo e del suo vino ha fatto fiorire miti e leggende: “Dio riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo asportato da Lucifero, pianse e laddove caddero le lacrime divine sorse la vite del Lacryma Christi”. Sulla leggenda ritornò Curzio Malaparte che ne La pelle, invita a bere “questo sacro, antico vino”.

La zona di produzione comprende solo le aree a vocazione viticola di 15 comuni, in provincia di Napoli, localizzati sulle pendici del Vesuvio, dove i vigneti ospitano varietà autoctone, da sempre coltivate in questa zona, come il Caprettone, la Falanghina.
Boscotrecase, Trecase, San Sebastiano al Vesuvio, Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Boscoreale, Torre Annunziata, Torre del Greco, Ercolano, Portici, Cercola, Pollena Trocchia, Sant’Anastasia e Somma Vesuviana.

Il nome di alcuni di questi comuni sono recentemente entrati nelle pagine di cronaca nazionale per le tristi vicende delle discariche aperte sul territorio di due di loro Terzigno e Boscoreale, e questo ha creato dei danni alla immagine della DOC e ai produttori che con tanta fatica da generazioni producono su questi fantastici terreni. La qualità e la sicurezza dei vini non va comunque messa in discussione.
Per quanto riguarda l’aspetto legislativo possono essere qualificati “Lacryma Christi” con la possibilità di anteporre la qualificazione alla DOC “Vesuvio” nel modo seguente: “Lacryma Christi del Vesuvio” bianco, rosso e rosato i vini che all’atto dell’immissione al consumo rispondono alle seguenti caratteristiche:
Lacryma Christi del Vesuvio bianco:
colore: giallo paglierino più o meno intenso;
profumo: gradevolmente fruttato;
sapore: secco, di medio corpo, gradevole, armonico;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol.;
acidità totale minima: 4,50 g/l;
estratto secco netto minimo: 15,00 g/l;

Lacryma Christi del Vesuvio rosso:
colore: rosso rubino più o meno intenso;
profumo: vinoso, fruttato;
sapore: asciutto, di corpo, vellutato, lievemente tannico, armonico;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol.;
acidità totale minima: 5,00 g/l;
estratto secco netto minimo: 18,00 g/l;

Lacryma Christi del Vesuvio rosato:
colore: rosa più o meno intenso;
profumo: gradevolmente fruttato;
sapore: asciutto, rotondo, gradevole, armonico;
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol.;
acidità totale minima: 5,00 g/l;
estratto secco netto minimo: 18,00% vol.;

Tra le varie aziende ne vorrei segnalare una , quella di Salvatore Ingenito a Boscotrecase , I Nobili del Vesuvio è il suo marchio.

Quando un paio di anni fa un comune amico mi accompagnò a visitare i vigneti e l’azienda, nel prendere in mano un pugno di quella terra particolare con lapilli ed altri elementi geologici tipici del vulcanesimo, rimasi folgorato. La descrizione di questi 8 ettari in un corpo unico con vista sul Golfo di Napoli e Pompei , e la coltivazione delle vigne a piede franco doveva essere divulgata.
Salvatore nel corso di questi due anni ha compito molti progressi, ha modernizzato la cantina e ha migliorato i propri vini. Fiore all’occhiello rimane la Lacrima Christi bianca e rossa, ma secondo me i suoi prodotti in purezza quali la Falanghina, la Coda di Volpe, e il piedirosso rappresentano un notevole esempio di qualità ad un prezzo contenuto. Se a questo aggiungiamo la ricerca sull’immagine delle bottiglie con le immagini ispirate a Pompei antica il mix diventa accattivante. La Cantina Turistica e la Fattoria Didattica, atti a far conoscere ed apprezzare il proprio vino e come viene prodotto. Degustazione dei vini del Vesuvio e prodotti tipici locali e tradizionali fanno da cornice alla conoscenza e all’apprezzamento della natura e dell’ambiente circostante, dalle piante agli animali.
Se trovate dal vostro amico “ enotecaro” questi vini provateli, se non li trovate richiedeteli ne varrà la pena.
Salute

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