Alla ricerca dell’autoctono perduto
Nel corso della seconda edizione di Roma Wine excellence mi sono imbattuto in un vino autoctono che non avevo mai bevuto, il SUSUMANIELLO.
Gregory Perucci delle cantine Racemi presentava il suo SUM , e quando gli ho domandato con quale uva fosse fatto, si è aperto il vaso di Pandora.
Il vino si ottiene da uve di SUSUMANIELLO, molto interessante rispecchia il terroir pugliese, quindi ci troviamo a cospetto di un rosso di tonalità rubino con riflessi violacei, con buon corpo, molta potenza e una nota alcolica non così aggressiva. Mostra delle note di confettura di frutta non così pronunciate mantenendo una buona freschezza., note speziate, amarena, frutti di bosco. Rimane sul palato.E’ un vino duttile da abbinare a piatti non molto conditi.
La riscoperta casuale di queste vigne e il lor sviluppo a Torre Guaceto ha reso affascinante questa storia con varie interpretazioni sull’etimologia del nome, mi pare ampiamente accettata quella sul carico da somarello dell’uva di questa pianta, anche se Gregory ne riportava una relativa alle origini latine del nome.
Indubbiamente complimenti all’azienda per la ricerca e la volontà di differenziarsi dall’offerta standard della puglia vinicola.
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